Mentre la maggior parte degli osservatori indicano nei dispositivi indossabili la nuova frontiera dell’elettronica di consumo, Nike, pioniere del segmento con i suoi FuelBand e partner di Apple nel progetto Nike+, sembra andare in direzione opposta, licenziando 55 dei 70 dipendenti impiegati. Brian Strong, portavoce di Nike, avrebbe tentato di attenuare l’impatto della vicenda, dichiarando a TheVerge: “Con l’evoluzione delle nostre priorità nel settore Digital Sport, prevediamo di compiere alcuni cambiamenti nel team, e ci sarà un numero ridotto di licenziamenti“. Nike rimarrebbe interessata allo sviluppo di software rivolti al mondo del fitness, grazie alle API Nike+ che possono essere integrate all’interno dei dispositivi indossabili, come dimostrato anche dal recente lancio del Fuel Lab, un progetto che permetterà una più semplice implementazione delle tecnologie proprietarie all’interno dei prodotti di terze parti, ma probabilmente cesserà la sviluppo di dispositivi propri. Questa scelta potrebbe essere legata all’imminente (almeno così dicono le indiscrezioni) arrivo sul mercato del fantomatico iWatch di Apple, ed a confermare una sinergia tra le due aziende ci sarebbe la figura di Tim Cook, CEO di Apple, che riveste da tempo il ruolo di membro del consiglio di amministrazione di Nike.