L’Antitrust italiano ha aperto un’istruttoria per verificare se i modelli di vendita utilizzati da Google, Apple, Amazon e Gameloft nei propri store virtuali e all’interno delle applicazioni siano conformi alle normative vigenti o meno. L’attenzione va in modo particolare alla diffusa pratica di proporre applicazioni gratuite che contengono però al loro interno acquisti in-app, necessari per sbloccare funzioni avanzate, rendere completamente operative quelle presenti o, nel caso dei giochi, acquistare monete virtuali, bonus o boost di varia natura. Nonostante le società abbiano incluso icone o indicazioni specifiche per segnalare questo tipo di applicazioni, secondo l’Autorità c’è la reale possibilità che il consumatore possa erroneamente ritenere completamente gratuite queste App o non in grado di conoscere in maniera preventiva gli effettivi costi. Approfondiamo …
“Il procedimento dovrà verificare se questi comportamenti costituiscano pratiche commerciali scorrette: i consumatori potrebbero essere indotti a ritenere, contrariamente al vero, che il gioco sia del tutto gratuito e, comunque, non sarebbero messi in grado di conoscere preventivamente gli effettivi costi dello stesso. Sussisterebbero, inoltre, carenze informative circa gli strumenti per escludere o limitare la possibilità di acquisti all’interno dell’App e le relative modalità di attivazione”.
Un’iniziativa simile è stata già presa alcune settimane fa dalla Commissione Europea, secondo la quale oltre la metà dei giochi per dispositivi mobili disponibili nell’Unione Europea son pubblicizzati come gratuiti e gli utenti, in particolar modo i bambini, non sono sempre consapevoli dei potenziali costi a cui andranno incontro.
Scarica il file PDF dell’istruttoria avviata dall’AGCM.