HAMR technology by Seagate

Una nuova tecnologia di Seagate per hard disk da 60TB

Gli hard disk tradizionali sembravano non avere più futuro, con le soluzioni a stato solido sempre più performanti e competitive, ma una nuova tecnologia di Seagate chiamata HAMR (Heat-Assisted Magnetic Recording, ovvero registrazione magnetica assistita dal calore) permetterà di raddoppiarne la capacità entro il decennio in corso, regalandogli ancora lunga vita.

Dal 2006 ad oggi gli hard disk si sono basati sulla tecnologia PRM (Perpendicular Magnetic Recording), che ha a sua volta sostituito la registrazione longitudinale utilizzata dal 1956.

La tecnologia PMR però è prossima a raggiungere il proprio limite, la soglia oltre la quale la magnetizzazione dei bit andrebbe incontro ad un effetto degradante. 

 

Seagate ha raggiunto un nuovo traguardo, pari ad 1 terabit per pollice quadrato, utilizzando la tecnologia Heat-Assisted Magnetic Recording (HAMR), una tecnologia che permetterà di raddoppiare la capacità degli hard disk attuali entro questo decennio. In un prossimo futuro avremo hard disk da 3.5″ con capacità di 60TB, cosa impossibile con l’attuale tecnologia PMR.

Per aumentare la capacità delle unità disco, i tecnici cercano di far rientrare un numero più alto di bit di dati, o “grani”, su ciascun piatto del disco, incrementando così la densità dei bit, stipati su ogni centimetro quadrato della superficie. Se un disco contiene più bit, possono essere memorizzati più dati.

Quando la densità dei bit aumenta, i grani risultano più vicini. Ad un certo punto il campo magnetico di ogni grano influirà sulla direzione magnetica dei grani accanto. La stabilità dei grani a temperature normali (“stabilità termica”) diventa, quindi, un problema. L’unica soluzione è produrre i piatti dei dischi con materiali nuovi, per rendere i grani termicamente più stabili e non lasciarli influire su quelli più vicini.

L’HAMR contiene i bit in celle di ferro-platino anziché di cobalto-platino.

Sebbene questa soluzione funzioni, rendendo i bit molto stabili anche a temperatura ambiente, causa un altro problema: come invertire la direzione magnetica di bit così stabili secondo necessità. In altre parole, come si possono scrivere nuovi dati sull’unità disco se i grani sono termicamente molto stabili?

La tecnologia HAMR risolve entrambi questi problemi, impiegando un nuovo tipo di supporto magnetico su ciascun disco, che consente ai bit di dati di occupare meno spazio, ravvicinati come mai prima, continuando tuttavia a garantire la stabilità termica e magnetica. I nuovi dati vengono scritti mediante un piccolo diodo laser fissato a ciascuna testina di registrazione, che scalda temporaneamente una piccolissima porzione del disco, consentendo alla testina di registrazione di invertire la polarità magnetica un singolo bit alla volta per scrivere i dati. Poiché ogni bit si scalda e si raffredda nuovamente in un nanosecondo, il laser HAMR non influisce per niente sulla temperatura dell’unità o sulla temperatura, stabilità o affidabilità del supporto in generale.

Secondo l’ASTC (Advanced Storage Technology Consortium), la tecnologia HAMR sarà la prossima innovazione tecnologica nel campo della memorizzazione, e contribuirà ancora di più ad aumentare la quantità di dati da memorizzare in una certa area: la “densità d’area” dell’unità. L’aumento della densità d’area contribuirà ad alimentare lo sviluppo e la crescita delle unità disco nel prossimo decennio.

L’HAMR ha permesso a Seagate di raggiungere una densità di bit lineare di circa 2 milioni di bit per pollice, una volta ritenuta impossibile, portando la densità dei dati poco sopra il trilione di bit, cioè un 1 terabit.

Il limite teorico è attualmente valutato tra 5 e 10 terabit per pollice quadrato, cioè tra 30 e 60 TB per hard disk da 3,5″ e da 10 a 20 TB per soluzioni da 2,5″.

Fonte: Seagate.

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