Grande notizia per i fan della mitica Polaroid, per i nostalgici, per tutti quelli che credono ai progetti impossibili. Nital distribuirà in Italia l’intera gamma di prodotti Impossible, ovvero le pellicole istantanee riportate in vita grazie all’iniziativa The Impossible Project, messa insieme da 10 ex dipendenti della fabbrica olandese a partire dal 2008. L’intenzione è di riproporre agli appassionati, ma anche ad artisti, pubblicitari, grafici, designer e stilisti una gamma rinnovata di pellicole a sviluppo immediato. Prodotte a Enschede, in Olanda, le pellicole di The Impossible Project attualmente disponibili sono incluse nelle gamme “Silver Shade” (PX 100 Silver Shade, PX 600 Silver Shade, PZ 600 Silver Shade) e “Monochrom” per le macchine Polaroid SX70, 600, 1200, Image & Spectra, e “Color Shade“, per le PX 70 Color Shade, per la Polaroid SX 70. Leggi il comunicato stampa …
COMUNICATO STAMPA del 21 OTTOBRE 2010
IMPOSSIBLE INCONTRA NITAL
In fondo, anzi all’inizio, la fotografia nacque come “istantanea”. Lo sviluppo del negativo con l’antico procedimento del collodio umido, sviluppatosi alla metà del XIX secolo, richiedeva circa una dozzina di minuti per ottenere il “positivo”. Poi, nel 1888, arrivò il Box Kodak, che trasformò la fotografia in una passione “democratica”,alla portata di tutti e soggetta al passaggio dal fotolaboratorio per lo sviluppo e la stampa. Ma nel 1948, a quasi due anni dall’annuncio ufficiale (21 febbraio 1947), la fotografia “ritornò” istantanea, stavolta nel vero senso della parola. Il 26 novembre 1948, a Boston, venne dimostrata (e venduta) la Polaroid Model 95, il primo apparecchio fotografico capace di consentire lo scatto, lo sviluppo e la stampa immediata della scena o del soggetto ripreso. Fondata da Edwin H. Land, l’azienda Polaroid, che inizialmente produceva il film plastico polarizzante utilizzato nella produzione di occhiali da sole in plastica, entra in brevissimo tempo nella storia dell’umanità. L’istantaneità consentita oggi dalla fotografia digitale, fu proposta al mondo grazie all’intuizione di Land, definito a pieno diritto “l’ultimo dei grandi geni”. Il suo “magico” processo di sviluppo istantaneo, unico nella storia della fotografia, divenne in breve tempo un sostantivo di uso comune. Chi non ha una polaroid nel proprio album fotografico di famiglia alzi la mano! Le caratteristiche bande bianche, i colori tipici della foto appena fuoriuscita dalla macchinetta e l’unicità non solo del momento ripreso ma anche della stampa effettuata (il negativo della Polaroid non è duplicabile ed il positivo è, pertanto, uno ed uno solo) sono tra gli elementi che contraddistinguono quella che non viene chiamata (solo) una fotografia, ma una polaroid.
Enschede è una piccola città industriale olandese e si può trovare in essa, oggi, uno stabilimento nel quale poco più di 10 persone lavorano a un progetto “impossibile”.
Nel 2008 questa struttura era destinata a chiudere ed il mito che in essa si concretizzava – fino a pochi anni fa 1200 operai ogni giorno producevano le mitiche pellicole a sviluppo immediato Polaroid – pareva destinato ad andare in pensione. Ma il destino riserva sempre delle sorprese ed ecco che Andre’ Bosman, ex dipendente Polaroid presso lo stabilimento olandese, e Florian Kaps, manager, artista, e profondamente innamorato della fotografia a sviluppo istantaneo, si incontrano – in occasione di quello che doveva essere il “funerale” della fabbrica di Enschede – e tra di loro scatta quella fiammella capace di alimentare i sogni, anche i più impossibili.
Bosman blocca la dismissione della fabbrica, Kaps riesce nel giro di poco tempo ad ottenere un importante finanziamento per la riapertura dello stabilimento e per la realizzazione di un progetto da loro denominato “Impossible”. Poco più di una decina di ex-dipendenti Polaroid si uniscono all’avventura e lo stabilimento di Enschede riapre i battenti.
In esso quasi 10 catene di montaggio producono le pellicole a sviluppo immediato Impossible, basandosi su processi produttivi reinventati, in quanto molte componenti chimiche delle “vecchie” pellicole sono ormai fuori produzione.
Impossible Project propone, dunque, una gamma di pellicole interamente nuova. Ma comunque capace di garantire la stessa magica ed affascinante istantaneità che Land fece conoscere ed amare al mondo intero.
Gli obiettivi di Impossible sono quanto mai chiari e ragionevoli: distribuzione accurata e misurata; target di riferimento gli artisti, i pubblicitari, i grafici, i designer, i professionisti della moda.
Al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati, Impossible ha scelto Nital S.p.A., in Italia, come distributore delle sue nuove pellicole a sviluppo istantaneo.
La dinamica azienda torinese, attiva con successo nel mercato fotografico italiano da quasi 20 anni e leader di mercato nella distribuzione dei prodotti fotografici Nikon, si “getta” con piacere ed entusiasmo in questa nuova attività, a conferma di una attenzione alle esigenze, di tutti coloro che, per passione, lavoro o semplice curiosità, vogliono utilizzare la fotografia immediata come strumento artistico e come espressione della propria inventiva.
D’altronde Land iniziò a commercializzare i suoi apparecchi pensando, in primis, proprio ad un pubblico di creativi. Allo stesso modo, oggi, Nital S.p.A., si rivolge ad una vasta schiera di appassionati estrosi che vogliono ricreare il piacere dello scatto unico e tangibile. A coloro che vogliono riprovare l’emozione dell’attesa dello sviluppo della fotografia appena fuoriuscita dalla propria fotocamera, Nital ed Impossibile regalano il ritorno della fotografia immediata.
La fotografia (anzi lo stile di vita) digitale è ormai parte del nostro vivere quotidiano. Impossible ci porta (o riporta) su un altro piano: alla magia, al fascino e all’emozione legata al processo “inquadra – scatta – sviluppa e stampa – ammira il risultato”.
“Impossible” ricreare quell’emozione, nell’attuale mondo frenetico e ricco di strumenti visivi e di comunicazione digitali ? Provate a fare (o rifare) una fotografia istantanea con una pellicola Impossible e vedrete che vi ritroverete a scuotere istintivamente il positivo mentre il fissaggio si perfeziona. E quel momento di attesa, di pochissimi secondi, sarà delicato e unico: proprio come la fotografia, anzi l’opera, che avete appena realizzato.