Il Cashback di stato, ed in particolare il periodo sperimentale chiamato Cashback di Natale, è partito lo scorso 8 dicembre con non pochi problemi. L’app IO, la porta principale per aderire all’iniziativa, aveva mostrato grossi problemi a gestire la grande mole di richieste avvenute nei giorni immediatamente precedenti e nei primi giorni di validità, ma una volta passato il momento critico di picco, l’interesse si è come sgonfiato ed i download non hanno raggiunto ancora la quota di 10 milioni. Cosa è successo ?
Il grafico mostra una curva che va appiattendosi verso il basso:
- 861.174 download nel picco dell’8 dicembre;
- 228.467 download il 10 dicembre;
- 77.319 download l’11 dicembre;
- 37.186 download il 18 dicembre;
- 11.061 download il 24 dicembre.
L’ultimo dato aggiornato ad oggi riporta 9.116.498 download, così suddivisi tra le due piattaforme:
- 67,48% su Android;
- 32,52% su iOS.

Da questa pagina puoi vedere i dati aggiornati.
Il crollo dei download, fermatosi all’incirca allo stesso numero dei download dell’app Immuni (che ad oggi ha di poco superato i 10 milioni di download), sembra indicare il raggiungimento di una soglia critica del tutto inaspettata.
E’ possibile che il bacino di utenti in grado di utilizzare gli strumenti messi a disposizione sia così limitato ? E’ possibile che anche la promessa di un rimborso economico, seppur non molto elevato, non abbia scalfito la resistenza al cambiamento e all’innovazione ?
E’ semplicemente una questione anagrafica e di confidenza con gli strumenti tecnologici più avanzati, oppure c’è dell’altro ? Dobbiamo quindi attendere il ricambio generazionale per vedere sfruttati gli strumenti che con mille difficoltà lo Stato sta comunque cercando di mettere in campo per modernizzare la pubblica amministrazione ?
PEC, SPID, Autenticazioni, Firme digitali, dovrebbero ormai essere strumenti alla portata di una grande fetta della popolazione, comprendente la popolazioni di fascia di età più elevata presente sui social (se sono in grado di farlo, o se hanno figlio o nipoti in grado di farlo per loro, questo dovrebbe valere anche per gli strumenti utili al dialogo con l’apparato statale).
Seppur il dato esatto di coloro che partecipano all’iniziativa sia difficile da quantificare, dato che oltre all’app IO ci sono gli utenti che hanno aderito tramite app specifiche dei vari strumenti di pagamento, come Hype e Satispay (solo per citare due esempi), la soglia raggiunta dall’app IO sembra troppo bassa.
Ricordiamo che il progetto dell’app IO è qualcosa di molto ampio, rappresenta un tassello importante della strategia digitale impostata dal Governo, ed ha l’obiettivo di permettere ai cittadini di ricevere messaggi, avvisi, comunicazioni, da qualunque ente pubblico, tutto dentro un’unica app, in modo da restare sempre aggiornati sulle scadenze e aggiungere promemoria direttamente sul calendario personale e di eseguire i pagamenti di servizi o tributi.
Sull’app IO ci si autentica con lo SPID, che puoi richiedere gratuitamente. Sotto un video che spiega le modalità:
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