Immuni, App per il tracciamento anti-Covid

Immuni disponibile per il download

L’app Immuni, sviluppata per il tracciamento anti-contagio, è ufficialmente disponibile sull’Apple Store e sul Play Store di Google. Inizialmente saranno quattro le regioni attive (Liguria, Marche, Abruzzo e Puglia) per la fase sperimentale, nelle quali l’app sarà collegata al Sistema Sanitario Nazionale. Nelle altre regioni sarà ancora attiva in un secondo momento.

Immuni è l’app ufficiale per le notifiche di esposizione del governo italiano, sviluppata dal Commissario Straordinario per l’Emergenza COVID-19 in collaborazione con il Ministero della Salute e il Ministero per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione.

Per utilizzarla occorrono dispositivi aggiornati ad iOS 13.5, per gli iPhone, e Android in versione 6, con Google Play Service nella versione 20.18.13. Sul sito del governo dedicato all’app viene comunicato che si sta lavorando per renderla disponibile anche sull’App Gallery di Huawei.

L’app è sviluppata e rilasciata nel pieno rispetto della protezione dei dati personali dell’utente e della normativa vigente, incluso il decreto-legge del 30 aprile 2020, n. 28.

Nella lotta all’epidemia di COVID-19, l’app aiuta a notificare gli utenti potenzialmente contagiati il prima possibile, anche quando sono asintomatici. Questi utenti possono poi isolarsi per evitare di contagiare altri, con l’effetto di minimizzare la diffusione del virus e velocizzare il ritorno a una vita normale per la maggior parte della popolazione. Venendo informati tempestivamente, inoltre, gli utenti possono anche contattare il proprio medico di medicina generale, riducendo così il rischio di complicanze.

Il sistema di notifiche di esposizione di Immuni si basa sulla tecnologia Bluetooth Low Energy, creata per essere particolarmente efficiente in termini di risparmio energetico, e non utilizza alcun tipo di dato di geolocalizzazione, inclusi quelli del GPS. L’app non raccoglie e non è in grado di ottenere alcun dato che identifichi l’utente, quali nome, cognome, data di nascita, indirizzo, numero di telefono o indirizzo email. Immuni riesce quindi a determinare che un contatto fra due utenti è avvenuto, ma non chi siano effettivamente i due utenti o dove si siano incontrati.

Ecco una lista di alcune delle misure con cui Immuni protegge i dati degli utenti:

• I dati raccolti sono quelli minimi, strettamente necessari per supportare e migliorare il sistema di notifiche di esposizione.

• Il codice Bluetooth Low Energy trasmesso dall’app è generato in maniera casuale e non contiene alcuna informazione riguardo allo smartphone dell’utente, tanto meno sull’utente stesso. Inoltre, questo codice cambia svariate volte ogni ora, per tutelare ancora meglio la privacy dell’utente.

• I dati salvati sullo smartphone sono cifrati.

• Le connessioni tra l’app e il server sono cifrate.

• Tutti i dati, siano essi salvati sul dispositivo o sul server, saranno cancellati non appena non saranno più necessari e in ogni caso non oltre il 31 dicembre 2020.

• È il Ministero della Salute il soggetto che raccoglie i dati e che decide per quali scopi utilizzarli. In ogni caso, i dati verranno usati solo per contenere l’epidemia del COVID-19 e per la ricerca scientifica.

• I dati sono salvati su server in Italia e gestiti da soggetti pubblici.


Immuni non fa e non può fare diagnosi. Sulla base dello storico dei contatti con utenti potenzialmente contagiosi, Immuni elabora alcune raccomandazioni su come è necessario comportarsi. Ma l’app non è un dispositivo medico e non può in alcun caso sostituire un medico.

Immuni è uno strumento importante nella lotta a questa terribile epidemia e ciascun utente ne aumenta l’efficacia complessiva. Per questo consigliamo vivamente di installare l’app, usarla correttamente e incoraggiare parenti e amici a fare lo stesso. Tuttavia, non c’è alcun obbligo di utilizzo. La decisione spetta soltanto all’individuo.

Scarica Immuni dall’App Store.


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