Apple ha vinto la sua battaglia più importante, la giuria di San Josè in California ha decretato che Samsung ha copiato ed ha infranto sei dei sette brevetti Apple oggetto della contesa, brevetti che hanno contribuito, con l’uscita del primo iPhone nell’ormai lontano 2007, alla rivoluzione nel mondo della telefonia mobile, e dovrà pagare ad Apple oltre 1 miliardo di dollari. Per carità, non è la fine della guerra tra i due colossi dell’elettronica, Samsung farà ricorso, ricorrerà in appello, e ci saranno ancora scontri duri nei tribunali di mezzo mondo, ma la sentenza di ieri è una passaggio importante, in grado di condizionare le scelte future di tutte le società del settore, ed è soprattutto un passaggio fondamentale per la “guerra termonucleare” annunciata da Steve Jobs nei confronti di Android, appellato come “un sistema operativo rubato“. Tim Cook, che ha preso le redini della società dopo l’addio di Steve Jobs del 24 agosto 2011 (giusto un anno fa) ha dichiarato: “E’ stato un giorno importante per gli innovatori di tutto il mondo“, e noi condividiamo questo pensiero. Entriamo più in dettaglio nella vicenda …
La corte chiamata a dirimere la complicata causa legale ha più volte spinto le due società a trovare un accordo, senza successo. Apple e Samsung si contestavano a vicenda l’infrazione di alcuni importanti brevetti e per questo richiedevano importanti risarcimenti economici . La giuria si è riunita per ben tre giorni per esaminare tutte le carte del processo, ma la sentenza è stata nettamente a favore della società di Cupertino.
I brevetti che Samsung ha violato nello sviluppo dei propri prodotti sono sei, uno relativo al design dell’iPhone e cinque relativi all’interazione da parte dell’utente attraverso lo schermo multi-touch. Vediamoli:
– Multitouch, ovvero il tocco simultaneo di due o più dita sullo schermo;
– Scroll, ovvero lo scorrimento operato con un tocco sullo schermo;
– Double-Tap, ovvero lo zoom operato con un doppio docco sullo schermo;
– Pinch, ovvero l’ingrandimento operato con l’azione di due dita “pinzate” sullo schermo;
– Bounce Back, ovvero il rimbalzo dell’immagine al termine dello scorrimento;
– Design, questo solo per gli smartphone, non per il tablet.
L’unico brevetto per il quale Apple non è riuscita ad avere sentenza favorevole è quello che copre il design dell’iPad. Secondo la Corte nessun tablet prodotto da Samsung è stato copiato dall’iPad, oppure Apple non è riuscita a dimostrarlo. Giudicate voi l’immagine sotto riportata che affianca iPad e Galaxy Tab.
Samsung è stata condannata al pagamento di 1.051.855.000 dollari (un miliardo, 51 milioni e 855 mila dollari), la cifra più alta mai stabilita per l’infrazione di brevetti, ma la richiesta di Apple era stata di 2.500.000.000 dollari, ovvero più del doppio. Cifre da capogiro, ma che non rappresentano un problema per una società come Samsung, che nel 2011 ha fatturato 220,1 miliardi di dollari (il fatturato Apple del 2011 è stato invece di 108,25 miliardi di dollari), con un utile pari a 12 miliardi di dollari. Il pericolo vero è che Apple ottenga il blocco delle vendite negli Stati Uniti dei prodotti Samsung che infrangono i brevetti sopra riportati. Il mercato USA ha un valore stimato per il 2012 in 207,6 miliardi di dollari.
Anche Samsung nel corso del processo ha contestato ad Apple la violazione di due suoi brevetti, uno in particolare sulla trasmissione dati 3G, e per questo aveva richiesto un risarcimento di oltre 400.000.000 (quattrocento milioni di dollari). La corte non ha individuato nessuna infrazione, Apple infatti utilizzando un processore Intel beneficiava della licenza concessa da Samsung ad Intel. Apple però non è riuscita nel suo intento di dimostrare la non validità di questi due brevetti e il mancato rispetto da parte di Samsung degli obblighi sulla licenza FRAND.
Le dichiarazioni degli sconfitti. Samsung ha dichiarato: “E’ una sconfitta per i consumatori americani. Porterà meno possibilità di scelta, meno innovazione e prezzi potenzialmente più elevati“.
Questo è invece il testo integrale del messaggio inviato da Tim Cook ai dipendenti Apple:
Today was an important day for Apple and for innovators everywhere.
Many of you have been closely following the trial against Samsung in San Jose for the past few weeks. We chose legal action very reluctantly and only after repeatedly asking Samsung to stop copying our work. For us this lawsuit has always been about something much more important than patents or money. It’s about values. We value originality and innovation and pour our lives into making the best products on earth. And we do this to delight our customers, not for competitors to flagrantly copy.
We owe a debt of gratitude to the jury who invested their time in listening to our story. We were thrilled to finally have the opportunity to tell it. The mountain of evidence presented during the trial showed that Samsung’s copying went far deeper than we knew.
The jury has now spoken. We applaud them for finding Samsung’s behavior willful and for sending a loud and clear message that stealing isn’t right.
I am very proud of the work that each of you do.
Today, values have won and I hope the whole world listens.
Tim
La sentenza è destinata ad avere effetti importanti sul mondo della telefonia mobile. Tutte le società coinvolte nel settore dovranno sviluppare i propri prodotti tenendo in considerazione quanto stabilito dalla corete californiana, per non trovarsi coinvolte in cause legali dai risvolti difficilmente prevedibili, soprattutto tenendo conto del fatto che in pochi hanno le spalle abbastanza robuste da regere colpi di questa entità.
Ma come dicevamo sopra, l’obiettivo di Apple è quello di colpire Android, il sistema operativo sviluppato da Google e concesso in licenza ad una moltitudine di produttori, tra cui Samsung, che rappresenta il maggior utilizzatore. Google è stata presente a lungo nel consiglio di amminsitrazione Apple, ha avuto sicuramente accesso ad informazioni riservate, ed è probabilmente per questo che Steve Jobs ha dichiarato Android “un sistema operativo rubato“. Google è ancora partner di Apple, ma i rapporti tra le due società sono cambiati da tempo e con l’imminente rilascio di iOS 6 Apple entrerà in competizione anche sul fronte delle mappe. Per il momento Google non è stata parte attiva nelle cause legali con Apple, mandando in prima linea i singoli produttori come, ad esempio, Samsung e Motorola (quest’ultima però recentemente acquisita proprio da Google stessa).
La sentenza va a vantaggio, oltre che di Apple, di quei produttori che hanno scelto una propria strada, senza copiare l’innovatrice Apple, che giustamente certa di proteggere con ogni mezzo i propri investimenti in ricerca e sviluppo, brevettando qualsiasi cosa ritenga essere “brevettabile”. Questa volta tra di loro troviamo Microsoft, che con Windows Phone ha cercato una strada propria, creando un prodotto che non sta ancora incontrando il favore dei consumatori, ma che ha indubbiamente originalità da vendere per quanto riguarda l’interfaccia grafica.