IBM attua un’ulteriore apertura all’open source, rinunciando ai diritti di proprietà intellettuale di oltre 150 standard realizzati per l’interoperabilità dei software. Si tratta di protocolli relativi alla programmazione, alle transazioni e allo scambio dati su internet. Fino ad ora chi voleva servirsi di questi standard doveva ottenere una licenza royalty free da IBM, adesso sviluppatori, distributori e semplici utenti potranno usarli liberamente. L’obiettivo perseguito da IBM è quello di favorirne la diffusione e agevolare la compatibilità tra diversi dispositivi informatici e software, nell’interesse di tutta l’utenza che potrà adottare determinate tecnologie sapendo di trovarle disponibili su un una vasta gamma di prodotti.
Ecco le parole di Bob Sutor, vice Presidente IBM di open source and Standard: “IBM vuole dare un messaggio inequivocabile, che la crescita dell’innovazione e del settore avviene in un’atmosfera aperta e collaborativa”. IBM negli ultimi anni ha rinunciato ai diritti di copyright su centinaia di brevetti in campo sanitario ed educativo, ma questo annuncio costituisce l’apertura più consistente dell’azienda verso il settore del software open-source.