L’ennesimo pasticciaccio tecnologico del governo coinvolge il Cashback di Natale, prima fase sperimentale di dicembre del Cashback di Stato che prenderà il via il 1° gennaio 2021, passa dall’app IO, app ufficiale di PagoPA. Problemi, ritardi, errori e rallentamenti hanno impedito a molti di registrare le proprie carte, ridimensionando le possibilità di sfruttare il rimborso promesso. Si pensa a soluzioni di riparo, con proposte che tra ieri e oggi si sono rincorse rimbalzando per tutto il web.
Sito dell’INPS in panne per giorni, click day, l’emergenza pandemica ha fatto emergere un’arretratezza strutturale della macchina tecnologica statale, che persiste nonostante le continue promesse di innovazione.
I malfunzionamenti dell’app Io, che hanno impedito a decine di migliaia di utenti di attivare i propri strumenti di pagamento prima dell’8 dicembre, e hanno generato ritardi, errori, e malfunzionamenti nei primi giorni dell’iniziativa, sono dovuti probabilmente ad un’infrastruttura non dimensionata in modo sufficiente per gestire il traffico che si sarebbe generato.
Ed il grande numero di accessi era la cosa più semplice da prevedere. In un’epoca in cui altre infrastrutture sono capaci di gestire moli di accessi ben superiori, è inaccettabile che ad ogni iniziativa statale / governativa si debba assistere a questo spettacolo indecoroso. E non è sufficiente la giustificazione che si tratta di una fase “sperimentale”.
Tant’è, si pensa a misure che permettano di salvare il salvabile, quelle circolate in queste ore sono la proroga del cashback ed il cashback retroattivo.
Proroga del Cashback
Una soluzione in fase di studio è quella di prorogare la validità oltre il 31/12/2020, la scadenza prevista per la fase sperimentale, conteggiando per il Cashback di Natale le spese effettuate fino al 6 gennaio 2021.
Cashback retroattivo
E’ stato proposto da esponenti della maggioranza, ed è secondo noi il più sensato. Considerare le spese fatte a partire dall’8 gennaio anche per quegli strumenti di pagamento attivati in data successiva. Semplice e realizzabile, dato che le transazioni sono comunque tutte tracciate.
Ma oltre ai malfunzionamenti c’è un’altra notizia che si sta diffondendo e che rischia di minare la credibilità dell’iniziativa: il bonus di Natale potrebbe essere ridotto proporzionalmente nel caso in cui le risorse finanziarie stanziate del governo, pari a 227,9 milioni di euro, non fossero sufficienti a coprire il totale dei bonus accumulati. E’ quanto prevederebbe il Decreto Ministeriale 156/2020 che contiene il regolamento completo del Cashback.
Una nota di Palazzo Chigi ha immediatamente smentito la possibilità di un mini rimborso inferiore a 60 euro, il che suona un pò come una conferma circa la possibilità di riduzione, seppur con un tetto minimo, ma al tempo stesso sono giunte rassicurazioni: “Il Cashback relativo al periodo sperimentale di dicembre viene pagato nel 2021, così come il primo semestre del 2021 … Per entrambi questi periodi lo stanziamento complessivo è di 1.750 milioni. Quindi per l’extra Cashback di Natale ci sono tutte le risorse necessarie“.
La solita confusione, che alla fine non si sa bene se alberga tra le stanze del governo oppure è generata da un’informazione poco chiara o dalla ricerca giornalistica di continui scoop e polemiche.
Cercheremo far luce sulla questione, nel groviglio di informazioni che circolano in rete, cosa sempre più difficile di questi tempi. Torneremo sull’argomento.
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