Lampade UVC per santificazione

Sterilizzare mascherine ed altri oggetti con raggi UVC e Ozono

Affrontiamo un argomento di estrema attualità, sia per la fase di quarantena e isolamento sociale che stiamo attraversando per difenderci dalla pandemia da Covid-19, che per la fase di riapertura graduale che speriamo di poter iniziare presto. L’igenizzazione e la sterilizzazione delle mascherine, ma anche dei nostri smartphone, delle chiavi, delle monete, di tutto quello che potenzialmente può diventare un veicolo per il virus, può essere fatta efficacemente con strumenti che usano i raggi UVC e l’ozono.

Cerchiamo dunque di analizzare le caratteristiche delle lampade a raggi UVC e di quelle che generano ozono, e la differenza esse hanno nella sterilizzazione delle superfici.

Facciamo una premessa d’obbligo: le mascherine dovrebbero essere monouso, quindi usate e gettate. Affrontiamo il tema della loro sterilizzazione soltanto perchè non ce ne sono a sufficienza. Chi non è a diretto contatto con i malati, può quindi sopperire a questa carenza attraverso la sterilizzazione, che può avvenire in tanti modi più o meno efficaci, più o meno artigianali.

La sterilizzazione di cui vi parliamo oggi, con raggi UVC ed ozono sembra uno dei metodi più efficaci, del resto è un metodo utilizzato anche per l’igenizzazione degli ambienti, dei mezzi di trasporto, di attrezzature degli studi medici e dei centri estetici, insomma … una metodologia ampiamente diffusa.

Abbiamo deciso di approfondire l’argomento perchè oggi esistono sul mercato piccole igenizzatori a buon mercato che possono donarci tanta tranquillità.

Scendiamo un pò più nell’aspetto tecnico … i raggi ultravioletti (UV) a determinate lunghezze d’onda si sono dimostrati efficaci nell’uccidere batteria virus, spore e quindi utili per la sterilizzazione di superfici, oggetti di uso comune, aria, acqua e strumentazioni varie.

Le Frequenze

Non tutti gli ultravioletti assicurano un’efficace e rapida sterilizzazione. Occorrono ultravioletti di tipo C (UVC) con lunghezza d’onda inferiore a 280 nanometri con lampade fluorescenti o a led specifiche.

Non sono idonee alla sterilizzazione ad esempio le lampade per l’abbronzatura, le lampade a luce viola usate per la polimerizzazione in campo dentale o per la cottura delle resine della stampa 3D, e nemmeno quelle usate nella ricostruzione delle unghie vanno bene. Tutte queste lampade hanno infatti lunghezze d’onda superiori a 400 nanometri.

Azione diretta della luce

La disinfezione con le lampade a raggi UVC avviene solo sulle superfici colpite dalla luce, quindi per le mascherine, gli smartphone e tanti altri oggetti, occorre irradiare entrambi i lati, avendo cura di non contaminare il lato già sanificato nel momento in cui si gira l’oggetto per igenizzare il secondo lato.

Esistono inoltre forme più complesse ed oggetti composti da parti che potrebbero comunque non essere raggiunti dalla luce, pensate ad esempio ai filtri delle mascherine.

L’ozono

Alcune lampade UVC, e sono quelle che sembrano essere più efficaci, emettono anche lunghezze d’onda inferiori a 254 nanometri, e sono in grado di trasformare l’ossigeno dell’aria in ozono. L’ozono è anch’esso un germicida efficace anche sul coronavirus, ed essendo gassoso può saturare l’aria di un contenitore e raggiungere tutte le superfici, arrivando anche là dove non arriva la luce.

Per igienizzare ambienti chiusi l’efficacia dell’ozono è ben nota e riconosciuta fin dall’inizio del secolo scorso. Il Ministero della Salute con protocollo 24482 del 31/07/1996 lo ha riconosciuto e approvato. Nel documento si legge tra l’altro: “Il meccanismo di azione dell’ozono sui virus non è sicuramente quello di una distruzione, come nel caso dei batteri, ma di un’inattivazione; l’azione dell’ozono consisterebbe in un’ossidazione, e conseguente inattivazione, dei recettori virali specifici utilizzati per la creazione del legame con la parete della cellula da invadere“.

C’è una controindicazione. L’ozono oltre una certa concentrazione è tossico, e pertanto in caso di lampade molto potenti e non usate in contenitori, è necessario arieggiare bene gli ambienti

Tempo necessario

Ogni lampada e ogni apparecchio, in base alla lampada utilizzata. alla sua potenza, e alla lunghezza d’onda emessa, impiega un tempo differente per la sanificazione, tempo che è influenzato anche dalla presenza o meno di superfici riflettenti e dalla grandezza del contenitore, se non utilizzate in campo aperto. Il tempo può variare da alcuni secondi o pochi minuti fino ad un’ora.

Pulizia delle superfici

E’ importante sottolineare che per un’efficace sterilizzazione le superfici devono essere pulite, ovvero senza incrostazioni o residui (anche organici, come ad esempio macchie di sangue o di muco).

Raccomandazioni

Non vanno mai esposti gli occhi o la cute alla luce UVC. Nell’igenizzazione degli alimenti come prosciutto o verdura, altro ambito in cui sono usate queste lampade, occorre tenere presente che vanno poi consumati subito perchè dopo l’esposizione si deteriorano molto rapidamente.

Alcuni oggetti e alcuni materiali, esposti ai raggi UVC, potrebbero deteriorarsi più rapidamente del solito, perchè normalmente la luce solare non li contiene.

Le mascherine sanificate con UVC e ozono perdono comunque una parte del loro potere filtrante, non sono quindi utilizzabili in ambito ospedaliero o in altre aree che possono presentare alta contaminazione. Ribadiamo il concetto già espresso sopra, l’uso per le mascherine è contemplato solo per sopperire l’attuale carenza delle stesse sul mercato.

Reperibilità e Costi

Gli smartphone sono ritenuti tra gli oggetti già sporchi tra quelli che maneggiamo quotidianamente. La loro sanificazione sarebbe quindi un’operazione da eseguire con una certa regolarità, indipendentemente dall’emergenza coronavirus che stiamo vivendo. Per questo motivo esistono sul mercato molti prodotti pensati per questo scopo, o per pulire piccoli oggetti.

La mascherina chirurgica, ma anche alcune mascherine ffp2 e ffp3, hanno delle dimensioni tali che possono essere facilmente inserite in questi dispositivi.

I prezzi attualmente variano in base al produttore, al modello, alle dimensioni, da circa 30€ fino a cifre comprese tra 100 e 200€. Purtroppo non sono prodotti per i quali c’è stato fino ad ora un grande smercio e in alcuni casi le consegne richiedono un pò di pazienza.

Abbiamo fatto una ricerca su Amazon e vi segnaliamo alcuni modelli:

 
Fonti per gli aspetti più tecnici di questo articolo:
 
https://it.wikipedia.org/wiki/Radiazione_ultravioletta_germicida o meglio in inglese  con relative fonti scientifiche alla fine della pagina wikipedia.
 
Dario Tamburrano – Laureato in Odontoiatria nel 1996 con tesi sul “Management odontoiatrico del bambino HIV+”
 
 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *