Il video embedding non infrange il diritto d’autore

Embedding iconLa Corte Europea, sollecitata da alcuni giudici tedeschi impegnati su un caso complesso raltivo al diritto d’autore, ha stabilito che l’embedding di contenuti video non infrange il copyright, essendo i click stessi che vengono generati un collegamento al video nella sua posizione originale. L’embedding è stato quindi (secondo noi correttamente) equiparato all’inserimento di un semplice linkLa decisione è destinata ad aver effetti importanti in tutta Europa, compreso il nostro paese. La SIAE ed equivalenti enti europei hanno infatti imposto dal 2011 un compenso a carico chi incorpora (embedding) i trailer cinematografici nei propri siti web, con lo scopo di rispettare il diritto d’autore relativo alla colonna sonora. Approfondiamo insieme …

Il sito della SIAE riporta:

I magazine e i blog cinematografici on line e gli altri siti aumentano la loro attrattività verso gli utenti (e quindi verso gli inserzionisti pubblicitari) arricchendo con i trailer e con la musica in genere i loro contenuti. E’ una bella opportunità offerta dal digitale con costi che, grazie alle soluzioni tecnologiche disponibili, come embedding e deep link, sono ormai alla portata di moltissimi siti e blog. In questo modo la rete è un vivaio di iniziative e di idee ed è anche un motore di sviluppo economico. Chi riesce ad azzeccare l’idea commercialmente più valida e a veicolarla ad un pubblico sempre più vasto, ha la possibilità di beneficiare economicamente della sua attività e del suo spirito imprenditoriale.

La musica è chiaramente tra le materie prime dei contenuti audiovisivi come i trailer. Dov’è la sorpresa se un’impresa deve pagare quando si procura le materie prime per fare business? Grazie ai produttori e ai distributori cinematografici i trailer arrivano pronti all’uso ai siti e alle riviste on line che trattano dell’argomento. L’unico diritto da pagare è quello per le colonne sonore. Chi le utilizza dovrebbe trovare tutti i titolari delle varie musiche, ma con la licenza della SIAE gli utenti risolvono il problema con un unico pagamento. 

La SIAE considera doveroso pagare per i diritti sulle colonne sonore ogni volta che esse vengono riprodotte, a prescindere dalle modalità di pubblicazione, in contrasto con la linea adottata dalla UE nei giorni scorsi. Sarà quindi interessante seguire la vicenda per capire come questa impatterà sui regolamenti attualmente in uso.

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