Lexmark ha annunciato l’uscita dal mercato delle stampanti a getto di inchiostro, una scelta radicale presa per focalizzare le proprie attività su business più redditizi nel campo imaging e software. Questa scelta è stata dettata da motivi congiunturali e da mutamenti del mercato dovuti alla crescente abitudine a conservare i documenti in formato digitale, sul proprio computer o tramite i tanti servizi Cloud oggi disponibili. Nei primi sei mesi dell’anno il fatturato complessivo legato alla vendita del solo hardware ha registrato un calo del 66% e questa decisione consentirà un risparmio, nel corso del prossimo anno, di 85 milioni di dollari. Contestualmente Lexmark ha annunciato la vendita di un migliaio di brevetti correlati alla tencnologia inkjet e il taglio di 1.700 posti di lavoro, equivalenti al 13% della forza lavoro complessiva. Il titolo ha guadagnato il 20% del proprio lavoro. Lexmark è stata forse la prima azienda a puntare per il settore consumer su un prezzo dell’hardwara molto aggressivo, e adesso è la prima ( per adesso l’unica) a prendere una decisione così drastica.
Certo è una decisione difficile ma vendere anche i brevetti significa non prendere in considerazione la possibilità di tornare indietro. Il mercato è ampio e non si sa mai quello che può portare il futuro; specialmente quando questa crisi sarà superata.
Piero