25 anni fa nasceva il Macintosh

Il 24 gennaio di 25 anni fa nasceva il Macintosh. Era il 1984 e, come recitava il famoso spot televisivo trasmesso durante l'intervallo del Superbowl americano, nulla sarebbe più stato come il 1984, una frase che voleva sottolineare la grande innovazione di un computer che per la prima volta introduceva un'interfaccia grafica come base per l'interazione dell'utente con la macchina. Mai slogan fu più azzeccato, i moderni sistemi operativi non hanno ancora trovato un'alternativa al concetto di desktop, icone, finestre e forse mai la troveranno; anche la nuova frontiera del touch-screen e le interfacce 3D viste in molti prototipi, rappresentano soltanto una sua evoluzione. Il Macintosh 128K aveva appunto 128KB di Ram, 64KB di Rom, un processore da 8MHz con 500 byte di cache, un lettore di floppy disk da 3.5" di tipo rigido con una capacità di 400KB, uno schermo da 9" che abbandonava il fondo nero dei display a fosfori verdi, ed introduceva il concetto di "scrivania", accompagnato dalle icone per la rappresentazione dei file, dal cestino, aveva per la prima volta i Font per rappresentare il testo, software per il disegno ed un mouse come principale strumento di interazione utente. Tutto ciò che oggi diamo per scontato in un personal computer, desktop o notebook che sia, ha avuto un'origine 25 anni fa con il Macintosh 128K. A voi lo spot che ha fatto epoca, diretto da Ridley Scott. Il riferimento è al romanzo di Orwell ed al rischio Grande Fratello, rappresentato allora dall’azienda dominante, IBM …

 

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