La Sardegna è la prima regione italiana a completare la transizione dal segnale televisivo analogico a quello digitale. Lo switch-off, termine con cui si indica lo spegnimento del segnale tradizionale, si è completato nella giornata di oggi; l'ultima cittadina a ricevere la "vecchia" TV è stata Ozieri, in provincia di Sassari. L'evento è stato salutato con grande soddisfazione da più parti, ma non sono mancate alcune critiche …
La completa digitalizzazione della Penisola è programmata per il 2012, ma il 30% della popolazione italiana dovrebbe passare al digitale terrestre già entro la fine del prossimo anno.
Ma questo rappresenta solo un punto di partenza
per ulteriori innovazioni tecnologiche. Giulio de Petra, direttore generale per
l'Innovazione Tecnologia della Regione Sardegna, ha affermato che "il cambiamento si
costruisce con l'integrazione tra il digitale terrestre e internet, al
momento la nuova piattaforma consente di vedere la tv attuale e più
canali, ma non esiste ancora l'interattività. Il passaggio successivo è
trasferire i servizi delle amministrazioni pubbliche sul digitale in
modo che siano più vicini alle esigenze dell'utente".
Come dicevamo sopra non sono mancate le critiche.
Adiconsum, per voce di Mauro Vergari, accusa la scarsa informazione istituzionale dedicata agli utenti,
demandata all'associazione privata Dgtvi e al consorzio
Sardegnadigitale. Anche il call center istituito dal ministero dello
Sviluppo Economico si è dimostrato inadeguato alle
richieste d'aiuto da parte degli utenti, sia perché attivo solo fino alle ore 20 che per la chiusura nei giorni festivi.
Gli aiuti guidati forniti agli utenti per la sintonizzazione delle nuove frequenze ha creato lunghe attese e molte difficoltà per riuscire a parlare con un operatore.
Cosa pensiamo di questa transizione noi di Nonsolomac ?
Il digitale terrestre è lo strumento grazie al quale sarà possibile avere una maggiore pluralità di soggetti in grado di fornire contenuti radiotelevisivi e multimediali, e naturalmente un'informazione più ampia. Le nostre critiche vanno però ai decoder, alla loro tecnologia, al software lento ed arretrato, che crea difficoltà anche a chi è abituato a maneggiare questo genere di dispositivi. Certamente rappresenta una barriera difficilmente superabile per le fasce più anziane della popolazione.
Il futuro della televisione passa per il cavo telefonico, la internet-TV è già una realtà.
Unico limite la diffusione della banda larga, presupposto indispensabile per la fruizione di contenuti audio e video in alta definizione.
Il digitale terrestre rappresenta secondo noi una tecnologia di transizione e come tale dovrebbe essere gestita la sua transizione, puntando là dove le reti già lo permettono, direttamente allo step successivo.