Il TAR del Lazio ha accolto i ricorsi presentati dagli operatori telefonici Fastweb, TIM, Vodafone e Wind Tre contro le sanzioni stabilite dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) per le presunte intese anticoncorrenziali messe in atto relativamente al repricing effettuato nel momento del ritorno alla fatturazione mensile.
Tutto ebbe inizio nel 2015, quando TIM, Vodafone, Wind Tre e successivamente Fastweb introdussero la fatturazione a 28 giorni, di fatto un aumento annuale dell’8,6% (calcolato su 13 bollette, invece di 12).
Nacque così una battaglia legale a suon di sentenze e multe che hanno coinvolto l’AGCOM, il governo, lo stesso TAR ed il Consiglio di Stato.
Respinti i ricorsi, i quattro operatori telefonici ripristinarono la fatturazione mensile, mantenendo però l’aumento annuale dell’8,6%, ed è proprio questo repricing concordato tra i quattro operatori per evitare il passaggio degli utenti alla concorrenza che era stato successivamente sanzionato dall’AGCM per 228 milioni di euro, sanzione contro al quale gli operatori avevano fatto ricorso al TAR del Lazio.
AGCOM aveva stabilito anche che gli operatori dovessero restituire i “giorni erosi” con le bollette a 28 giorni, posticipando la data di decorrenza delle fatture. Gli operatori ritengono invece che i “rimborsi” non siano automatici, ma debbano essere richiesti dagli utenti.
Veniamo ai giorni d’oggi …
Il TAR del Lazio ha dato ragione ai quattro operatori, indicando una serie di motivi per cui è stato accettato il ricorso: travisamento dei fatti, illogicità, carenza di motivazione, difetto di istruttoria e di motivazione, eccesso di potere e altri.
Le Associazioni dei consumatori annunciano battaglia.
Il Codacons ha annunciato che presenterà appello al Consiglio di Stato:
Al Consiglio di Stato le cose cambieranno, ma soprattutto resta l’obbligo per le compagnie telefoniche di restituire 350 milioni di euro a 12 milioni di utenti, come disposto dall’AGCOM, per l’illegale pratica delle bollette a 28 giorni.
Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici, ha dichiarato che
Ci troviamo di fronte a vicende scandalose come questa delle bollette a 28 giorni, dove l’Autorità accerta un’irregolarità, sanziona le compagnie scorrette e dopo anni di battaglia per ottenere i giusti e doverosi rimborsi per gli utenti che succede? Che oltre al danno arriva la beffa, perché il TAR pensa bene di tutelare le compagnie telefoniche. Una sentenza allucinante, che naturalmente non siamo intenzionati a subire passivamente, ma contrasteremo con forza per tutelare i consumatori, che non meritano questo ulteriore torto.
Furio Truzzi di Assoutenti ha commentato:
Sulla vicenda delle bollette a 28 giorni per gli utenti italiani non c’è pace. Mentre milioni di italiani attendono ancora oggi di ricevere i rimborsi automatici disposti dall’AGCOM per le illegittime bollette a 28 giorni, arriva una sentenza del TAR che pesa come un macigno sui diritti dei consumatori, perché cancella una sanzione sacrosanta che accertava i comportamenti anticoncorrenziali degli operatori telefonici. Con tale decisione il TAR fa un enorme regalo alle compagnie, che da un lato si sono arricchite grazie alle fatturazioni a 28 giorni, dall’altro eviteranno adesso di pagare una salata multa che solo in minima parte compensava il danno subito dai consumatori italiani.
Una vicenda che non finisce qui, vi terremo aggiornati.
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