Secondo uno studio realizzato da Ryan Garner, analista di GFK, i possessori di smartphone sono generalmente poco fedeli al marchio e solo in minima parte riacquistano un modello dotato dello stesso sistema operativo, circa il 25%. Valida per smartphone dotati di Android, Symbian e Windows Mobile, questa percentuale cresce considerevolmente se prendiamo in esame il Blackberry e soprattutto l’iPhone. Vediamo qualche dato …
Lo studio (fonte Electronista) è stato effettuato prendendo un campione costituito da 2.653 consumatori distribuiti tra Brasile, Cina, Germania, Regno Unito, Spagna e Stati Uniti.
Questa la percentuale di fedeltà:
– Windows Mobile 21%
– Symbian 24%
– Android 28%
– Blackberry 35%
– iPhone 59%
Prendiamo spunto da questi numeri per fare qualche consideraizone.
Tra gli acquirenti di uno smartphone troviamo sia individui che vogliono un prodotto all’ultimo grido che persone alla ricerca di un dispositivo in grado di svolgere attività legate alla sfera professionale, in modo efficace e affidabile. Più del singolo modello diventa importante per questi ultimi la piattaforma su cui esso è basato, che significa anche avere a disposizione tante utili applicazioni, poterlo sincronizzare facilmente e senza contrattempi, avere un prodotto che si adatta alle proprie necessità piuttosto che qualcosa difficile da imparare ad usare, e con alle spalle una società seria ed affidabile per quanto riguarda l’assistenza, gli aggiornamenti, il rapporto con la clientela.
I dati di GFK confermano tutto questo, Apple è riuscita a creare un’esperienza utente che nel mondo della telefonia mobile semplicemente non esisteva, e che i concorrenti faticano molto ad imitare. Basta guardarsi attorno ed ascoltare i commenti delle persone negli ambiti più disparati per rendersene conto.
Le soluzioni che definiamo “proprietarie” sono quelle in grado di dare i migliori risultati. Apple e Blackberry, non propriamente su prodotti sovrapponibli e per motivi differenti, ne sono la dimostrazione. Samsung ha avviato la sua piattaforma Bada, ma è troppo impegnata su fronti diversi. Dietro intravediamo il vuoto assoluto.
Palm ha sviluppato qualcosa di molto interessante con il suo Pre, ma al momento non ha la forza per guadagnare la fetta di mercato che meriterebbe e che gli garantirebbe uno sviluppo all’altezza.
La sensazione è che la distanza che Apple ha posto tra il proprio “ecosistema” ed i suoi concorrenti possa addirittura crescere nei prossimi mesi e che Cupertino possa ambire a superare chi ancora la precede per quanto riguarda le quote di mercato.